È un’affermazione provocatoria per introdurre la riflessione che, in momenti di difficoltà come quello che stiamo vivendo o in mancanza di liquidità, i debiti verso i fornitori possono avere dei “pesi diversi”. In altre parole, a seconda della contingenza, il rischio attribuibile ad ogni esposizione debitoria può variare.

Da cosa deriva questo ragionamento? Dal fatto che non tutti i fornitori sono uguali, in termini di importanza strategica o per il funzionamento dell’attività.

Ogni imprenditore infatti ha delle forniture senza le quali non può mandare avanti la sua impresa o attività. Dipende della tipologia di impresa ecco alcuni esempi:

  • materie prime necessarie per la produzione;
  • prodotti semilavorati essenziali per ultimare i tuoi prodotti;
  • beni da vendere direttamente ai tuoi clienti;
  • servizi senza i quali non puoi fare il tuo lavoro;
    Esempio per il settore sportivo: Sei il titolare di una palestra e a causa di una perdita dalle tubature dell’acqua i locali si allagano rendendo impraticabile l’attività. Hai bisogno di un idraulico nel più breve tempo possibile.
  • strumenti o attrezzature senza i quali il tuo lavoro si blocca.

La tua attività non può sopravvivere senza i cosiddetti fornitori strategici, ossia quei fornitori senza i quali non puoi materialmente produrre, vendere i tuoi prodotti o servizi. Senza i quali non riusciresti a fatturare ed incassare neppure un centesimo.

Ogni attività, grande o piccola che sia, ha dei fornitori, anche se in numero limitato (come alcune attività di servizi). Conseguentemente ogni imprenditore può individuare i suoi fornitori strategici. Tuttavia sono proprio i fornitori, i primi creditori ad essere sacrificati quando un’impresa o attività è in crisi e l’imprenditore si ritrova a dover selezionare i creditori da pagare prima e dopo.

In condizioni di crisi, non dovute a situazioni straordinarie come quella che stiamo vivendo, l’ordine di maturazione degli insoluti verso i creditori è (generalmente) il seguente:

  1. paghi in ritardo i fornitori;
  2. inizi a saltare il pagamento di alcuni f24; 
  3. paghi in ritardo le bollette delle utenze;
  4. paghi in maniera irregolare gli stipendi;
  5. alla fine, solo alla fine, arriva il turno delle banche.

Ma per quale ragione i fornitori sono i primi a subire la crisi dell’impresa?

  • La gestione dell’insolvenza verso i fornitori è più “immediata”, soprattutto ora che “siamo tutti nella stessa barca”, ma in generale perché la procedura di recupero del credito è solitamente affrontata, almeno inizialmente, in modo diretto e “informale”;
  • L’imprenditore in crisi sottovaluta il problema che potrebbe generare alla controparte e  sopravvaluta il rapporto, spesso personale, esistente con i propri fornitori.

Il primo suggerimento è infatti quello di fare in modo che non prevalga l’interesse di una sola parte, affrontando la questione nel modo più razionale e professionale possibile.
In questo periodo di sospensione o di rallentamento delle attività è opportuno analizzare i fornitori, valutare le possibili insolvenze e pianificare le misure di rientro.

La difficoltà di quest’analisi sta nell’incertezza delle tempistiche, perché nessuno può sapere se questa situazione di blocco durerà ancora per settimane, mesi o (speriamo di no) trimestri, nei quali le vendite e quindi gli incassi sono ridotti al minimo o nulli.

Allo stesso tempo cresce la preoccupazione di dovere intaccare risparmi e accantonamenti per superare la crisi. Sono sul tavolo dei diversi istituti bancari nuove forme di credito aggiuntive a condizioni favorevoli.

Tuttavia, trattandosi di una situazione straordinaria e diffusa, sono state introdotte misure di intervento governative (anche se non risolutive) che in un certo senso danno delle soluzioni all’imprenditore, per 4 dei 5 punti dell’elenco sopra citato.

  1. inizi a saltare il pagamento di alcuni f24 >> Sono slittati al 31/05 come previsto dal DPCM del 17 marzo “Cura Italia”.
  2. paghi in ritardo le bollette delle utenze >> Ci saranno gli addebiti, ma non dovrebbe esserci il blocco delle forniture (nel periodo di crisi) in caso di insolvenza.
  3. paghi in maniera irregolare gli stipendi >> Possibilità per le imprese di attivare la cassa integrazione con il pagamento dei dipendenti direttamente da parte dell’INPS.
  4. e alla fine, solo alla fine, arriva il turno delle banche >> Possibilità di sospendere i mutui con riferimento all’accordo ABI o al DPCM del 17 marzo “Cura Italia”.

Chi resta fuori dall’elenco?

Proprio i fornitori, proprio per la natura “privata” della relazione  tra cliente e fornitore, come descritto sopra.

In un certo senso, nel caso del rapporto cliente-fornitore, la gestione è attribuita alle singole parti. Per questa ragione consigliamo all’imprenditore di approfittare di questo frangete di tempo per focalizzarsi sulla gestione dei pagamenti, che potrebbe rivelarsi strategica e vitale per l’impresa, al momento della ripresa.
Prevenire problematiche e gestire in modo professionale il rapporto con il fornitore può scongiurare il protrarsi o il peggioramento della crisi.

Come fare in pratica?

Prepara un elenco dei tuoi fornitori strutturato come di seguito:

fornitore A | scadenze al 31/03 | scadenze al 30/4 | scadenze al 31/05 e così via
fornitore B | scadenze al 31/03 | scadenze al 30/4 | scadenze al 31/05 e così via
fornitore C | scadenze al 31/03 | scadenze al 30/4 | scadenze al 31/05 e così via

Per ogni fornitore analizza ogni singola partita:

Sta lavorando per la mia impresa o attività in questo periodo?
No, ricordati di provvedere alla sospensione delle RI.BA
Sì, garantisci il pagamento o rinegozialo al fine di garantire la copertura minima per non mettere in difficoltà l’imprenditore e consentirgli di lavorare per te.

Quindi avvia un dialogo di negoziazione con i fornitori attivi:

  • Trova un accordo per rimodulare le scadenze o rivedere gli importi degli addebiti;
  • Non rimandare il pagamento troppo in là nel tempo (per esempio a settembre), ma fallo con consapevolezza dopo aver fatto una stima dei flussi di cassa in relazione alle diverse ipotesi di ripartenza.

In questo modo, quando tutto sarà finito e la tua attività ripartirà, non sarai assillato da fornitori inviperiti e non dovrai imbatterti in nuove situazioni di difficoltà.

|Articolo a cura dei Professionisti ASI Fitness|

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